Una delle tecnologie che adoro utilizzare durante la seduta di igiene professionale, è quella dell’Airflow: grazie all’azione combinata di acqua e polvere ad alta pressione, l’Airflow è in grado di rimuovere efficacemente le macchie dalle superfici dentali.
Questa tecnica può essere utilizzata, grazie all’ausilio di polveri di diverse granulometrie, anche per la rimozione del biofilm batterico dai denti e dalle superfici implantari per la prevenzione delle infiammazioni gengivali, dai solchi e dalle fossette dentali prima di eseguire le sigillature.
Da evidenziare comunque che l’Airflow NON è uno sbiancamento dentale, ma possiamo definirlo come un sistema “smacchiante”, in grado di eliminare in maniera efficace le macchie superficiali del dente.
L’Airflow può essere utilizzato subito dopo la seduta di igiene orale, qualora non ci sia eccessivo sanguinamento o infiammazione gengivale, altrimenti meglio aspettare qualche giorno prima di procedere con la rimozione delle macchie.
Per garantire il maggior comfort al paziente, l’operatore dovrà fargli indossare degli occhiali protettivi e applicare una protezione per le labbra; una volta preparato il paziente, l’operatore inizierà ad usare l’Airflow, facendo attenzione a non dirigere il getto acqua-aria-polvere verso il solco gengivale; grazie all’utilizzo di speciali aspiratori, non ci sarà nessun rischio per il paziente di respirare le polveri utilizzate.
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